“Sono nata il ventuno a primavera”

Una delle poesie più belle, perché racconta cosa pensava Alda Merini della sua nascita, il giorno in cui era iniziata la sua vita, è per me Sono nata il ventuno a primavera.

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.

Sarà che io sono nata pochi giorni dopo (diversi anni dopo), e allora mi dico: “Sono nata il 31 a primavera“, ma questa lirica la sento particolarmente mia. Sarà perché qui, e ovviamente non solo qui, come sappiamo (vedi la raccolta La Terra Santa, ma anche tutto un corpus di liriche disseminate nelle sue varie raccolte) Alda Merini parla della sua pazzia (ma il disturbo bipolare, di cui soffriva la poetessa, si può considerare davvero una forma di pazzia?), come se il suo giorno natale avesse portato con sé quella dose di follia con cui la poetessa dovette combattere per buona parte della sua esistenza. Ma chi non è un po’ folle? Forse per questo in tanti sentono moltissimo questa poesia.

Tra i versi della lirica Sono nata il ventuno a primavera, la nascita della poetessa è già leggenda.

Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

E di nuovo qui, nell’ultima parola dell’ultimo verso (ma già nella figura mitologica di Proserpina, che appartiene alle religioni pagane greca – dove aveva nome Persefone – e romana) torna il tema della religione, tanto caro ad Alda Merini (come abbiamo già visto nel post su Papa Francesco e Alda Merini).

Il concetto meriniano di “nascere folle” rimanda un po’ al verso “è funesto a chi nasce il dì natale” di Leopardi.

Questa poesia, Sono nata il ventuno a primavera, fa parte di Vuoto d’amore (1991).

Fra l’altro, nel 1999 il 21 marzo è diventato, grazie all’Unesco, un giorno particolarmente speciale per chi ama leggere: la giornata mondiale della poesia. Una felice coincidenza (del resto anche la data della morte di Alda Merini coincide con una data particolare, visto che morì il giorno di Ognissanti).

Esiste anche la canzone di Milva, Sono nata il ventuno a primavera, la trovate su YouTube.

In conclusione, versi come questi fanno riflettere sulla nostra fragilità umana, sui misteri della nostra nascita e della nostra morte, su quell’enorme battaglia che è la vita.

Siamo un po’ tutti nati il ventuno a primavera.

Ornella Spagnulo

(Nella foto qui sotto, sono davanti a un quadro di Ettore Albergo).

Ornella Spagnulo è dottoressa di ricerca in Italianistica, ha curato Confusione di stelle di Alda Merini (Einaudi) con Riccardo Redivo. Ha scritto il saggio breve E gli angeli sono distanti. Interviste su Alda Merini (L’Erudita) e il saggio Il reale meraviglioso di Isabel Allende (Aracne). Ha scritto il romanzo Maddalena bipolare (Golem), che ha ricevuto diversi riconoscimenti, il romanzo Negativi di una relazione (Porto Seguro) e svariate raccolte di poesie, ottenendo la medaglia Alda Merini di Poesia. 

Qui trovate il suo sito ufficiale: www.ornellaspagnulo.com.

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